La chiave della terapia è la comprensione.
Senza di essa nessun approccio o tecnica terapeutica ha senso o è efficace a livello profondo. Ogni persona ha bisogno di qualcuno che la capisca. (A.Lowen)
Servizi
Mi occupo di Valutazioni psicodiagnostiche in età evolutiva e in età adulta. Effettuo percorsi di psicoterapia individuale e di coppia, incontri di Parent training, percorsi di Psicoeducazione e sostegno alla Genitorialità. Organizzo incontri di tutoraggio per la preparazione ai test di Ammissione al Corso di Laurea Magistrale in Psicologia, incontri di preparazione a singoli esami e stesura tesi del Corso di Laurea Triennale e Magistrale in psicologia.
Le mie principali aree di intervento sono:
Disturbi d'ansia​, attacchi di panico o fobie
Disturbi depressivi​ e disturbi bipolari​
Disturbi di personalità​
Disturbi del comportamento alimentare​​
Elaborazione di un Lutto​ o di un evento traumatico
Disturbo ossessivo-compulsivo​
Breakdown adolescenziale​
Difficoltà emotive, relazionali​ o difficoltà nella sfera lavorativa
Problematiche di coppia ​o difficoltà legate alla genitorialità
Miglioramento dell'autostima e percorsi di crescita personale
Dipendenze comportamentali
Ansia per la propria salute, ipocondria, difficoltà psicosomatiche e gestione dello stress
Psicologia Clinica e Psicodiagnostica
La psicologia clinica comprende:
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attività di prevenzione, valutazione ed intervento a livello individuale, familiare e di gruppo
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attività di promozione del benessere psicologico e psicosociale
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trattamento di molte forme di psicopatologia, con particolare riferimento alla psicodiagnostica per un corretto inquadramento dei fattori psicologici, personologici, familiari, relazionali, ambientali e contestuali che generano e mantengono il disturbo o la difficoltà psicologica.
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La valutazione psicodiagnostica è essenziale per organizzare l’intervento clinico e condividere il progetto psicoterapeutico con il paziente prima di intraprendere un percorso di psicoterapia. L’assessement permette, attraverso il colloquio clinico e strumenti specifici, di raccogliere informazioni sugli aspetti strutturali della personalità, le difficoltà psicologiche, i disturbi psicopatologici e le risorse di un individuo, quindi il funzionamento psichico globale, al fine di offrire una risposta clinica strategicamente orientata ad un trattamento mirato.
Utilizzo la Mindfulness e il Training Autogeno come strategie per implementare la consapevolezza e migliorare la dimensione di benessere personale e interpersonale. La Mindfulness è uno strumento estremamente utile per alleviare le sofferenze emotive dei pazienti. Mindfulness significa portare attenzione al momento presente in modo curioso e non giudicante (Kabat-Zinn, 1994).
La pratica della mindfulness porta l'individuo ad essere consapevole di sé stesso, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e della realtà.​ Il training autogeno è una tecnica di rilassamento di interesse psicofisiologico, usata in ambito clinico nella gestione dello stress e delle emozioni e nei disturbi psicosomatici.
Il training autogeno è consigliato in situazioni di ansia e stress, per problematiche legate all’insonnia e in tutte quelle manifestazioni dolorose acute quali l’emicrania dove l’aspetto psicosomatico risulta estremamente rilevante.
Risulta inoltre molto utile in casi di fobie specifiche come ad esempio la paura di volare, in casi di somatizzazioni quali disturbi gastrointestinali, disturbi della pelle e disturbi sessuali.
Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
La terapia cognitivo comportamentale è attualmente considerata a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici, quindi è considerata il trattamento psicologico d’elezione per la maggioranza dei problemi psicologici e psichiatrici.
Tale approccio postula una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti, sottolineando come molti dei nostri problemi e difficoltà emotive siano influenzati da ciò che facciamo e ciò che pensiamo e quindi il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo, creando sofferenza al paziente.
La terapia cognitivo comportamentale combina due forme di terapia estremamente efficaci per risolvere in tempi brevi forti disagi psicologici:
La terapia comportamentale aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona ha in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di reazione. Aiuta a riflettere e prendere decisioni in maniera più razionale e consapevole.
La terapia cognitiva aiuta ad individuare pensieri ricorrenti, schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle forti e persistenti emozioni vissute dal paziente che vengono percepite come sintomi.
Il cambiamento dei contenuti e dei processi cognitivi problematici (convinzioni, valutazioni, aspettative, emozioni, distorsioni cognitive, ecc.) viene perseguito mediante la riformulazione delle convinzioni disfunzionali dei pazienti e mediante numerosi e variegati metodi d’intervento, diretti non solo agli aspetti cognitivi del funzionamento dell’individuo, ma anche a quelli specificamente emotivi e comportamentali.
La teoria sottolinea l’importanza delle distorsioni cognitive e della rappresentazione soggettiva della realtà nell’origine e nel mantenimento dei disturbi emotivi e comportamentali: ciò implica che non sarebbero gli eventi a creare e mantenere i problemi psicologici, emotivi e di comportamento, ma questi verrebbero piuttosto largamente influenzati dalle strutture e costruzioni cognitive dell’individuo. La terapia cognitivo-comportamentale si propone, di conseguenza, di aiutare i pazienti ad individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali al benessere della persona.
Negli ultimi anni la psicoterapia cognitivo comportamentale si è arricchita di molte tecniche, metodologie di intervento e approcci specifici, che hanno preso sempre più piede grazie alle prove scientifiche di efficacia, quali l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT), la Schema Therapy, la Dialectical Behavior Therapy (DBT), la Terapia Metacognitiva, la Compassion Focused Therapy (CFT), l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), la Psicoterapia Sensomotoria e le terapie basate sulla Mindfulness (MBCT, MBSR).
Emdr Therapy
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): attualmente è riconosciuto come trattamento evidence-based per il disturbo da stress post-traumatico (DSPT).
L’EMDR è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’informazione (AIP) secondo cui le esperienze vengono immagazzinate nella memoria ed elaborate in modo funzionale permettendo alla persona di accedere volontariamente ai ricordi e di utilizzarli in modo costruttivo. Durante un’esperienza traumatica le informazioni restano intrappolate e mantengono attive emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti presenti al momento dell’evento traumatico. Tutte queste informazioni conservate in modo disfunzionale restano congelate all’interno delle reti neurali e sono incapaci di mettersi in connessione con le altre reti per fornire informazioni utili. Le informazioni racchiuse nelle reti neurali, non riuscendo a essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto fino a portare all’insorgenza di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.
L’EMDR può essere utilizzato in tutti i casi di disagio e sofferenza sia nei bambini che negli adulti. Per entrambi i soggetti ogni tipo di trauma si può risolvere con grande successo. Dopo il trattamento, il paziente integra quell’evento nella sua storia, lo ricorda e trasforma il trauma in un ricordo privo di condizionamenti sul presente. L’EMDR consente di modificare la prospettiva con cui si vedono queste esperienze traumatiche. Numerosi sono gli studi nazionali e internazionali che attestano l’efficacia dell’EMDR. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’agosto del 2013 ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura dei traumi e dei disturbi e dei sintomi ad esso correlati.
"Il trauma anche se viene negato, esso non scompare. Quando è ignorato o negato, le grida silenziose continuano interiormente e vengono sentite solo da chi ne è prigioniero. Quando qualcuno entra in quel dolore e sente le urla, può avviarsi il processo di guarigione. La persona traumatizzata trova sollievo semplicemente nell’imparare il vero nome della sua condizione. Non più imprigionata nel mondo senza parole del trauma, ma grazie alla terapia può scoprire che vi è un linguaggio per la sua esperienza. Tutte le emozioni, anche quelle che vengono soppresse e inespresse, hanno effetti fisici. Le emozioni inespresse tendono a rimanere nel corpo come bombe a orologieria e nel loro piccolo ticchettio sono malattie in incubazione"
Compassion Focused Therapy
La Compassion Focused Therapy (CFT), è un approccio psicoterapeutico integrativo emerso nell’ambito delle psicoterapie cognitivo comportamentali della terza generazione. La CFT è stata sviluppata dal Paul Gilbert (2005), professore di psicologia presso l’Università di Derby nel Regno Unito, da anni impegnato nella ricerca scientifica sul senso di colpa, sulla vergogna e sull’autocritica, elementi trans-diagnostici di molti disturbi psicologici.
Attualmente la CFT è utilizzata con successo – evidence based – per i disturbi dell’umore, il disturbo Post Traumatico da Stress, le psicosi, i disturbi alimentari e il dolore cronico.
La Compassion Focused Therapy (CFT) affonda le sue radici nella psicologia evoluzionistica e nelle neuroscienze sociali e offre una spiegazione della psicopatologia e del suo mantenimento basata sullo sbilanciamento di tre sistemi di regolazione emotiva presenti nel nostro cervello:
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sistema della minaccia,
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il sistema della ricerca di stimoli,
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il sistema della connessione e sicurezza – safeness.
Essa propone un processo di cambiamento (ribilanciamento dei sistemi emotivi) che avviene tramite l’attivazione di un sistema motivazionale innato (la compassione) connesso al sistema dell’accudimento e all’attivazione del sistema parasimpatico.
L’attivazione di questo sistema produce un cambiamento nel paziente che spesso non è possibile solo attraverso un intervento diretto sulle sue credenze disfunzionali. Alcuni pazienti, particolarmente autocritici e auto-colpevolizzanti, non migliorano con la terapia cognitiva standard: pur comprendendo l’illogicità dei loro pensieri negativi disfunzionali (su di sé, sul mondo o sul futuro), continuano a sentirsi a disagio, a colpevolizzarsi, ad autoaccusarsi.
"Possiamo dirci guariti nel momento in cui accettiamo noi stessi, ci perdoniamo per quello che è successo arrivando addirittura ad amarci". Janina Fisher